di Lara Luciano

con la collaborazione di Rita Mocciaro, Ginecologa di Cosenza

Al grido di #WeCanIcan, anche Health Center partecipa alla Giornata Mondiale contro il Cancro, patologia che solo in Italia fa registrare un significativo incremento di pazienti: erano 2 milioni e 244 mila nel 2006; sono aumentati sino a oltre 3 milioni nel 2016. Nel 2020 saranno 4 milioni e mezzo. 

Ogni giorno circa 1.000 persone ricevono la diagnosi di tumore.

Uno degli aspetti più delicati legati al cancro è quello della fertilità, a causa delle cure oncologiche che possono compromettere la capacità riproduttiva delle pazienti: circa il 10% dei casi di cancro riguarda, infatti, donne al di sotto dei 45 anni, per le quali è sempre più forte l’esigenza e la necessità di preservare il proprio potenziale riproduttivo.

Abbiamo chiesto maggiori dettagli all’esperta, Rita Mocciaro, Ginecologa presso l’U.O. di Ginecologia e Ostetricia dell’A.O. Annunziata di Cosenza, che ci ha svelato come si può preservare la fertilità e come – grazie ai trattamenti chirurgici, chemioterapici e radioterapici  – per i tumori che insorgono in età riproduttiva, quali tumore del testicolo, tumori ematologici e cancro alla mammella, la sopravvivenza a 5 anni è del 90%-95%.

“Alla luce dei rilevanti tassi di sopravvivenza grande attenzione si sta concentrando sugli effetti avversi che insorgono a lungo termine dopo i trattamenti oncologici al fine di migliorare la qualità di vita dei pazienti – ha dichiarato Rita Mocciaro, Ginecologa presso l’U.O. di Ginecologia e Ostetricia dell’A.O. Annunziata di Cosenza – vista la giovane età dei pazienti particolare attenzione si sta ponendo sulla preservazione della fertilità e diverse sono le possibili opzioni.

Post_tumoriCome preservare la fertilità?

Per i pazienti di sesso maschile la procedura che permette di preservare la fertilità è la crioconservazione del liquido seminale e offre alle coppie la possibilità di accedere successivamente a tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).  

Mentre per le pazienti di sesso femminile la procedura prevede una stimolazione ovarica, eseguibile prima dei trattamenti chemioterapici e radioterapici o comunque in una fase di remissione della patologia prima di eventuali terapie immunosoppressive e di trapianto per le pazienti affette da neoplasie ematologiche, e successiva crioconservazione di ovociti; per le ragazze particolarmente giovani che non hanno ancora cicli mestruali è possibile eseguire la crioconservazione del tessuto ovarico sebbene si tratta di un a procedura ancora sperimentale“.

In occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro, vogliamo sensibilizzare le numerose donne che ricevono una diagnosi di tumore e che ancora non hanno avuto figli, perché il desiderio di genitorialità non deve essere, infatti, trascurato e messo da parte a fronte delle cure per sconfiggere la malattia.

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